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vi propongo la
recensione di questa pellicola del 2001, diretta da Cameron Crowe
e prodotta dall’attore protagonista Tom Cruise, innamorato perdutamente
dell’originale del film, figlio del talentuoso regista spagnolo Alejandro Amenabar dal titolo “Apri gli occhi” (1997).
David Aames (Tom
Cruise) è un ragazzo giovane e di bell’aspetto, erede di un impero
editoriale di cui possiede il 51% del controllo (essendo la restante parte
sotto il dominio del comitato di controllo che David ha soprannominato “i 7 nani”); vive a New York, guida una mustang,
è ricco, ha un vero amico (Brian,
interpretato da un bravo Jason Lee)
e una scia di ragazze ai suoi piedi tra cui “l’amica” Julie (una spaventosamente azzeccata Cameron Diaz).
All’apparenza è
quindi un uomo felice…ma cos’è la felicità? Una sera, alla festa del suo
compleanno, David conosce Sofia (Penelope Cruz che recita lo stesso
ruolo nella pellicola originale), una ragazza ispanica con tanti sogni e
dominata da un valore di cui David
si innamora, la semplicità. E così,
in una notte, David conosce l’amore,
così dolce.
La mattina dopo
incontra però Julie che lo aveva seguito perché tanto innamorata quanto triste;
lei gli propone di fare un giro in macchina, per fare la pace “a modo suo”;
David accetta…una piccola cosa, una
piccola decisione, un piccolo gesto che rivoluzionerà completamente la sua
vita.
Questo è davvero
solo l’inizio di una storia complessa, al confine tra sogno e realtà che lascia
lo stesso spettatore incapace di capire sino alla fine.
Il regista dice che
ci sono più interpretazioni possibili e che per lui è e rimane una storia d’amore moderna: l’amore,
sbocciato in una notte e poi bruscamente interrotto, è in realtà eterno; “Ci rincontreremo in un’altra vita, quando
saremo tutte e due gatti!” dice Sofia a David.
Potrebbe essere
anche tutto un sogno, come
dimostrerebbe l’adesivo sulla mustang di David in una delle scene dell’inizio
che reca la data 30 febbraio 2001, un giorno che non esiste. Se così fosse,
sarebbe un sogno perfettamente diretto, interpretato con maestria e dolcezza
(tutti gli attori magistrali, una nota particolare a Kurt Russel, a Tilda Swinton
e alla fantastica Penelope Cruz) e
trainato da una colonna sonora indimenticabile con un finale che lascia nel
cuore una consapevolezza importante.
Ed è qui che
voglio darvi la mia interpretazione: David aveva tutti quei beni che il filosofo Epicuro classificava tra i beni
“Naturali ma non necessari” (il
lusso, l’abbondanza) e tra i beni “Non
naturali e non necessari” (il potere, la gloria…) ma mancava di alcuni di
quei beni “Naturali e necessari” che
inevitabilmente sono la base per vivere una vita piena(l’amicizia, l’amore…).
Quando conosce Sofia, conosce l’amore, comincia a coltivare quel valore che noi
tutti cerchiamo di raggiungere e che Epicuro invita, nella sua lettera a Meneceo, di coltivare ogni giorno, in
giovane quanto in tarda età, trovando un giusto equilibrio tra il piacere (“ogni piacere è un bene ma noi non li
scegliamo tutti”) e il dolore (“ogni
dolore è male ma non tutti sono sempre da fuggire”).
David poi fa una
piccola scelta, salendo in macchina con Julie e si ritrova a dover vivere con le conseguenze (“ogni minuto è un’occasione per
rivoluzionare tutto completamente”); quando poi sceglie la via del “sogno lucido” e decide di vivere un
sogno creato da un puzzle di elementi che aveva apprezzato nella sua vita vera
(il cielo stile Monet, una figura
paterna come Gregory Peck ne “Il buio oltre la siepe”, l’amore di
Sofia…) intraprende una via fittizia, senza fondamento, “troppo dolce” da diventare
irrazionale, da divenire incubo.
Quando invece
“si butta”, sceglie la vita vera, reale sa che non andrà incontro a qualcosa di
perfetto; Edmund Ventura, il “supporto tecnologico” (interpretato da Noah Taylor) lo mette in guardia, gli
dice che la vita reale non è più come David la conosceva e che (ecco la chiave
di tutto per me): “il dolce non è mai
così dolce, senza un po’ di amaro…ora devi chiederti David, cos’è per te la
felicità?”.
“Io voglio una vita vera” risponde lui e
affrontando la sua più grande paura, quella del vuoto, si sveglia.
5 stelle!
Cari lettori, non temete, un giorno qualcuno ci dirà: “Apri gli
occhi”.
“Ci
rivedremo in un’altra vita…(quando saremo tutti e due gatti!)”.
Questa
recensione la dedico alla mia amica Stefania, una gattina doc.
Con affetto,
Cris
Fonti: Mymovies
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Dear readers,
Here you have the review on a 2001 movie, directed by Cameron Crowe and produced by the main actor Tom
Cruise, who fell in love with the original movie “Abre los ojos” (1997) by
Alejandro Amenabar, a talented
Spanish director.
David Aames (Tom Cruise) is a young and good-looking guy, heir of a huge editorial empire for the 51% (the remaining part is controlled by a committee David calls “the 7 dwarfs”). He lives in New York, drives a Mustang, he’s rich, he has a true friend (Brian, played by a talented Jason Lee) and loads of girls chasing him, like his “friend” Julie (a “right on the money” Cameron Diaz).
David Aames (Tom Cruise) is a young and good-looking guy, heir of a huge editorial empire for the 51% (the remaining part is controlled by a committee David calls “the 7 dwarfs”). He lives in New York, drives a Mustang, he’s rich, he has a true friend (Brian, played by a talented Jason Lee) and loads of girls chasing him, like his “friend” Julie (a “right on the money” Cameron Diaz).
So he looks like a happy man...but what is happiness?
One night, at his birthday party, David meets Sofia (Penelope Cruz,
who plays the same role in the original movie), a Hispanic girl with many
dreams and a quality that makes
David fall for her: simplicity. So,
one night, David finds out what love
is, how sweet it is.
But the next morning he meets Julie, who had followed
him due to her sadness and her love for him. She asks him to go for a ride with
her car, to make up “the way she likes it”. David says yes…a little thing, a small decision, a small gesture that will
completely revolutionize his life.
This is just the beginning of a complex story, on the
borderline between dreams and reality, who leaves the viewer unable to understand
it completely until the end.
The director says there are different interpretations
of this movie, but for him, it is a modern
love story: love, born in one night and then abruptly interrupted, is
actually immortal. “I'll tell you in another life, when we are both cats!” says Sofia
to David.
It could even be a dream, as the sticker on David’s Mustang says: February 30th, 2001,
a day which doesn’t exist. If so it were, it could be a perfectly directed
dream, interpreted with mastery and sweetness (all the actors are great, in
particular Kurt Russel, Tilda Swinton and the amazing Penelope Cruz), and pulled by an
unforgettable soundtrack, that leads you to an ending that leaves in your heart
a meaningful awareness.
And here comes my view on this movie: David had all
those goods which the philosopher Epicurus
had put between the “Natural but not
necessary” goods (luxury, abundance) and the “Not natural and not necessary” ones (power, glory, ...). But he lacked those “Natural and necessary” goods which are the most important ones to
live a full and complete life (friendship, love, …). When he meets Sofia, he
discovers love, he starts growing that quality we all try to reach and that
Epicurus recommended Menoeceus to
grow every day, both when young and old, finding the right balance between
pleasure (“each pleasure is good, but we
don’t choose them all”) and sorrow (“each
sorrow is bad, but we don’t need to avoid them all”).
David then makes a small choice, getting in the car with Julie, and he needs to work with the consequences (“every passing minute is a another chance to turn it all around”). Then, when he takes the “clear headed dream” way, and decides to live a dream that’s made of a puzzle of elements he did like in his real life (a Monet-style sky, a fatherly figure like Gregory Peck in “To kill a mockingbird”, his love for Sofia…), he takes a fake path, that doesn’t have a base, that’s “too sweet” to become irrational, to become a nightmare.
David then makes a small choice, getting in the car with Julie, and he needs to work with the consequences (“every passing minute is a another chance to turn it all around”). Then, when he takes the “clear headed dream” way, and decides to live a dream that’s made of a puzzle of elements he did like in his real life (a Monet-style sky, a fatherly figure like Gregory Peck in “To kill a mockingbird”, his love for Sofia…), he takes a fake path, that doesn’t have a base, that’s “too sweet” to become irrational, to become a nightmare.
But when he “tries” and chooses the real life, he
knows it’s not gonna be all perfect. Edmund
Ventura, his “technological support”
(played by Noah Taylor), warns
him telling him real life is not like David imagined it to be anymore. And he
also tells him (and that’s the key of everything, in my opinion): “the sweet is never as sweet without the
sour…now you've simply got to ask yourself this David, what is
happiness to you?”.
“I want to live
a real life”, that’s what he says. And facing his biggest fear, the fear of
the empty, he wakes up.
5 stars!
Dear readers, don’t worry. Someday, someone will tell
us: “Open your eyes”.
“I'll tell
you in another life...(when we are both cats!)”.
I dedicate this review to my friend Stefania, a real
kitty.
Love,
Cris
Sources: Mymovies
Traduzione a cura di: Giulia Macciò
Traduzione a cura di: Giulia Macciò
Ciao che carino questo blog ^^
RispondiEliminami sa che ti seguo :)
Cara grazie!
RispondiEliminaSì seguimi! Basta accedere con un acount Google nel riquadro in alto a destra come lettore fisso!
Un abbraccio
Ok!!
Eliminase ti fa piacere seguimi anche tu.. :)
io dovrei averti già inserito nelle cerchie, sempre se il mio rapporto conflittuale con google+ me lo ha concesso!
cara mettimi in un commento il nome del tuo blog che ti seguo! su google + ti seguo già. comunque non sei tra i miei lettori fissi ancora. devi accedere nel riquadro che ti ho detto, perchè se mi aggiungi su google + non è la stessa cosa.
EliminaGrazie del tuo supporto!