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Cari lettori,
vi propongo la
recensione di una pellicola che, diciamolo subito, non è per tutti.
Lo sa bene il
mio amico Aurelio che mi ha accompagnata al cinema ed è rimasto un po’ scosso.
Lo ringrazio di
cuore.
Ringrazio anche Winding Refn che non si è fatto
trascinare, dopo il successo di “Drive”,
in un nuovo film dal taglio facile e non autentico. Ha invece colpito ancora,
lasciando alle spalle i pregiudizi e i canoni hollywoodiani, concentrandosi su
ciò che più lo attira e non vergognandosi di mostrarlo al pubblico (dai 14 anni
in su però).