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Cari lettori,
Steven Sodenbergh torna sullo schermo, “grande” per l’Europa
dove il film è stato in concorso alla 66°
edizione del Festival Di Cannes ma “piccolo” per Hollywood che ha relegato
la pellicola a un film TV perché considerato “troppo gay”, con una bellissima
storia d’amore.
Michael Douglas (impagabile) interpreta “Mister
intrattenimento” Liberace, pianista
famoso in America fin dagli anni ’50 che, alla soglia dei sessant’anni,
incontra l’amore della sua vita Scott
Thorson (un indimenticabile Matt
Damon), giovane ragazzo dal passato travagliato che lavora con gli animali
e desidera diventare veterinario.
Tra i due nascerà
una relazione lunga 6 anni, sincera, così forte da spingere Liberace a iniziare
le pratiche per l’adozione di Scott, per creare un legame, una famiglia al
riparo dagli occhi indiscreti dell’opinione pubblica che pretende
intrattenimento ai limiti del “kitsch imperiale” (come definiva Liberace il suo
gusto nell’arredamento e nel vestiario) da un’artista che, nonostante questo
stile così palesato, sia vessillo di eterosessualità.
Sodenbergh ci porta
con maestria e dolcezza, grazie anche alla penna di LaGravenese (sceneggiatore anche di “I ponti di Madison County”), “dietro i candelabri”, alla scoperta
di un personaggio unico, di una storia d’amore che, nonostante le difficoltà,
ha vissuto nel cuore dei due amanti e di un’ipocrisia perfida della società
americana che, volutamente cieca negli anni di vita di Liberace, ha preteso la
dimostrazione della sua omosessualità al momento della morte, ottenendo
l’inutile sentenza di decesso a causa di complicanze dovute all’Aids,
dimenticando così il talento e l’uomo di spettacolo (“Io adoro far divertire la
gente” diceva Liberace) per ricordarne solo la fine (come fu per
l’indimenticabile attore Rock Hudson, morto nel 1985 per le stesse cause).
Una società due
volte ipocrita che, a ben vent’anni di distanza, ha rifiutato la distribuzione
di questo film-gioiello nei cinema, relegandolo a un film TV, poi
fortunatamente riscattato dal Festival di Cannes nella sua 66° edizione.
Grazie anche a due
protagonisti perfetti e a un Dan Aykroyd
unico (nei panni dell’agente di Liberace), Sodenbergh smentisce la sua volontà
di non fare più film e ci regala un’ennesima pellicola da guardare, amare e
ricordare.
Grande
Sodenbergh…come diceva Liberace: “Io sono convinto che avere troppo di una cosa
buona è meraviglioso!”.
3 stelle e ½
Spero la mia
recensione vi sia piaciuta!
Al prossimo post,
Cris
Fonti: Wikipedia
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Dear readers,
Steven Sodenbergh comes back on the screen - a "big" one for Europe where
his movie was part of the 66th edition of the Cannes Festival, but a "small" one for Hollywood, since it has been
broadcasted on TV only because it was "too gay" - with a beautiful
love story. Michael
Douglas (awesome) plays
“Mr. Showmanship” Liberace, a well-known pianist that, at the age of 60, founds
the love of his life, Scott Thorson (an unforgettable Matt Damon), a young man with a problematic past, working with animals and
dreaming of becoming a veterinary.They will have an honest, 6-year long
relationship: it will become so strong that Liberace will decide to sign papers in order to
adopt Scott, so that they will have their own bond, far away from the
public opinion - that only wanted "imperial kitsch" entertainment
(Liberace used to use the same words to define his taste in home decor and
clothes) from a man that, despite his pretty self-explanatory style, was
considered an example of heterosexuality. Thanks also to LaGravenese's pen (from “The bridges of Madison
County”), this movie sweetly takes us through a
love story that, despite all the problems, has lived inside of two lovers'
hearts. But it was also surrounded by an American mean duplicity that, blind
during Liberace's life, wanted him to admit his homosexuality when he was about
to die, obtaining a useless sentence that proved he had Aids. They forgot
his talent and his entertainment skills ("I love making people laugh"
used to say Liberace), only to remember his sad ending (the same thing
happened to the unforgettable Rock Hudson, who died in 1985 for the same reasons). A society that's twice as deceiver: after more than 20 years, it
refused to broadcast this special movie in theaters, relegating to televisions;
luckily, it has been redeemed by the Cannes Festival. Thanks also to two
amazing actors and a unique Dan Aykroyd (playing Liberace's
agent), Sodenbergh denies his desire to retire, and gives us another
movie that's worth watching, loving and remembering. Good
job Sodenbergh…as Liberace said: “I'm convinced that having too much of something is
amazing!”.
3 stars and ½
I hope you liked my review!
See you in the next one,
Cris
Sources: Wikipedia
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Traduzione a cura di: Giulia Macciò
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