sabato 1 giugno 2013

Il Grande Gatsby

Locandina - Image from Google Images

Cari lettori,

voglio essere breve, al contrario della pellicola, e dirvi cosa penso a riguardo dell’opera di Luhrmann: di “Grande” c’è solo DiCaprio.

Ottima interpretazione che riconferma la dote di uno dei migliori attori sulla scena internazionale; capaci anche gli attori di cornice (specialmente Carey Mulligan nel ruolo di Daisy Buschanan che abbiamo apprezzato anche in “Drive” di Winding Refn) e non (Tobey Maguire che interpreta Nick Carraway).
Belli i costumi e apprezzabile il tentativo di una colonna sonora moderna (troviamo canzoni di Jay-Z, Beyoncè, Lana Del Ray ecc.) adattata allo stile anni ’20 e alla mitica e intramontabile ma, soprattutto, insuperabile musica jazz.
Ma tutto ciò non basta al regista  di “Romeo + Juliet di William Shakespeare”, “Moulin Rouge!” e “Australia” per, non dico colpire, ma almeno attirare lo spettatore.
Ammetto di non aver letto il libro, ma spesso ben poco conta perché il Cinema è Cinema, è un’arte che non deve solo farsi vedere, mostrarsi come la pellicola di Luhrmann fa ma, se fatto come si deve, deve catturare lo spettatore oltre la sottile linea che lo divide dallo schermo, lo deve carpire e far vivere insieme ai personaggi la loro vita, anche se solo per un paio d’ore.
Il Grande Gatsby si può raccogliere in un aggettivo: è pura vanità. Una vanità supportata da un’interpretazione di DiCaprio meravigliosa che però non riesce a salvare lo spettatore dall’eccesso ottico e dal troppo pesante apporto del computer per ricreare scene e ambientazioni.
Specialmente all’inizio sembra di essere alla prese con un videogioco: altro che cinema in 3D (che personalmente disprezzo), qui siamo a livelli che lo spettatore si aspetta di avere un joystick tra le mani per guidare i personaggi verso una fine tanto attesa.
Unica scena divertente, ironica, è quella del primo incontro tra Gatsby e Daisy, un thè tanto fiorito quanto imbarazzato; un raro, se non unico, momento da salvare.
Complimenti a DiCaprio, come sempre…dopo l’interpretazione di Mr. Calvin Candy in “DJango” di Quentin Tarantino, chi osava avere dubbi sulla sua qualità di interprete li ha di certo superati. Luhrmann, invece, dovrebbe riconsiderare la sua “mania di grandezza”(105 milioni di dollari di budget!!!): non sempre si possono realizzare Colossal, a volte è bene ridimensionare l’immaginazione…o Gatsby non gli ha insegnato nulla?

2stelle per questo film…1 tutta per DiCaprio, con Lode!

Spero la mia recensione vi sia piaciuta cari lettori,

al prossimo post, con affetto,

Cris

Fonti: Wikipedia

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Dear readers,
 Today I want to make a short (unlike the movie) review and briefly tell you what I think about Luhrmann's piece of work: DiCaprio is the only "great" thing in this movie. An amazing interpretation which reassures us about him being one of the best actors internationally speaking. Even the other actors are really good (especially Carey Mulligan playing Daisy Buschanan, that we also saw in "Drive” by Winding RefnTobey Maguire playing Nick Carraway).The costumes are nice, and I appreciated the director trying to use a more modern soundtrack (there are songs by Jay-ZBeyoncèLana Del Ray etc.), but which is still adapted from the '20s style and the unforgettable jazz.But all of this is not enough for the director of “Romeo + Juliet by William Shakespeare”, “Moulin Rouge!” and “Australia” to - I don't wanna say impress the viewer - but at least attract him.I have to admit I didn't read the book, but that's not that important most of the time, since Cinema is Cinema, it's a kind of art which not only does it have to show off to people like Luhrmann's movie does, but also catch the viewer's attention, going beyond the screen and making him live the story with the characters, even if just for a couple hours.The Great Gatsby can be defined with one adjective: it's pure vanity. A vanity that's supported by an amazing interpretation by DiCaprio, which unfortunately is not able to save the viewer from the excessive computer special effects, that were used to recreate scenes and settings.Especially in the beginning, it feels like you're in a videogame: it's not a 3D movie (which I personally hate), here we're talking about feeling like having to use a joystick to guide the characters all the way to an unsurprising end. The only scene I found fun and ironic is the first time Gatsby and Daisy meet: a flowery but embarrassing tea, a rare - if not unique - moment to save.Props to DiCaprio, as always…after playing Mr. Calvin Candy in “DJango” by Quentin Tarantino, people who still had some doubts on his qualities as an actor, now certainly have no more.  On the other hand, Luhrmann should reconsider his “manias of grandeur” (a budget worth 105 million dollars!!!): you cannot always want to create a colossal; sometimes you need to re-size your imagination…or didn't Gatsby teach him anything?
 2stars for this movie…1 is all for DiCaprio, cum Laude!
 I hope you liked my review dear readers, 
See you in the next one. Love,
Cris
Sources: Wikipedia
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Traduzione a cura di: Giulia Macciò

2 commenti:

  1. Carey l'ho vista altalenante, a volte c'era e a volte no, insomma mi ha convinto a metà, cosa invece assoluta per DiCaprio, davvero spettacoloso.
    Luhrmann invece è l'esibizionista Luhrmann, nel bene e nel male.

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