Locandina - Image from Google Images |
Cari lettori,
voglio essere
breve, al contrario della pellicola, e dirvi cosa penso a riguardo
dell’opera di Luhrmann: di “Grande”
c’è solo DiCaprio.
Ottima
interpretazione che riconferma la dote di uno dei migliori attori sulla scena
internazionale; capaci anche gli attori di cornice (specialmente Carey Mulligan nel ruolo di Daisy Buschanan che abbiamo apprezzato
anche in “Drive” di Winding Refn) e non (Tobey Maguire che interpreta Nick Carraway).
Belli i costumi
e apprezzabile il tentativo di una colonna sonora moderna (troviamo canzoni di Jay-Z, Beyoncè, Lana Del Ray
ecc.) adattata allo stile anni ’20 e alla mitica e intramontabile ma, soprattutto,
insuperabile musica jazz.
Ma tutto ciò non
basta al regista di “Romeo + Juliet di William Shakespeare”,
“Moulin Rouge!” e “Australia” per, non dico colpire, ma
almeno attirare lo spettatore.
Ammetto di non
aver letto il libro, ma spesso ben poco conta perché il Cinema è Cinema, è
un’arte che non deve solo farsi vedere, mostrarsi come la pellicola di Luhrmann
fa ma, se fatto come si deve, deve catturare lo spettatore oltre la sottile
linea che lo divide dallo schermo, lo deve carpire e far vivere insieme ai personaggi
la loro vita, anche se solo per un paio d’ore.
Il Grande Gatsby si può raccogliere in un aggettivo: è
pura vanità. Una vanità supportata
da un’interpretazione di DiCaprio meravigliosa che però non riesce a salvare lo
spettatore dall’eccesso ottico e dal troppo pesante apporto del computer per
ricreare scene e ambientazioni.
Specialmente
all’inizio sembra di essere alla prese con un videogioco: altro che cinema in 3D (che personalmente disprezzo),
qui siamo a livelli che lo spettatore si aspetta di avere un joystick tra le
mani per guidare i personaggi verso una fine tanto attesa.
Unica scena
divertente, ironica, è quella del primo incontro tra Gatsby e Daisy, un thè tanto
fiorito quanto imbarazzato; un raro, se non unico, momento da salvare.
Complimenti a
DiCaprio, come sempre…dopo l’interpretazione di Mr. Calvin Candy in “DJango”
di Quentin Tarantino, chi osava
avere dubbi sulla sua qualità di interprete li ha di certo superati. Luhrmann,
invece, dovrebbe riconsiderare la sua “mania di grandezza”(105 milioni di
dollari di budget!!!): non sempre si possono realizzare Colossal, a volte è
bene ridimensionare l’immaginazione…o Gatsby non gli ha insegnato nulla?
2stelle per questo film…1 tutta per DiCaprio, con Lode!
Spero la mia
recensione vi sia piaciuta cari lettori,
al prossimo
post, con affetto,
Cris
Fonti: Wikipedia
P.S. Potete
iscrivervi come lettori fissi al mio blog; basta accedere con un account Google
nel riquadro apposito in alto a destra, grazie!
Dear readers,
Today I want to make a
short (unlike the movie) review and briefly tell you what I think about Luhrmann's piece of
work: DiCaprio is the only "great"
thing in this movie. An amazing interpretation which reassures us about
him being one of the best actors internationally speaking. Even the other
actors are really good (especially Carey Mulligan playing Daisy Buschanan, that we also saw in "Drive” by Winding Refn; Tobey Maguire playing Nick Carraway).The costumes are nice, and I appreciated the director trying to
use a more modern soundtrack (there are songs by Jay-Z, Beyoncè, Lana Del Ray etc.), but which is still adapted from the '20s style and the
unforgettable jazz.But all of this is not enough for the director of “Romeo + Juliet by William Shakespeare”, “Moulin Rouge!” and “Australia” to - I don't wanna say impress the viewer - but at least attract
him.I have to admit I didn't read the book, but that's not that important most
of the time, since Cinema is Cinema, it's a kind of art which not only does it
have to show off to people like Luhrmann's movie does, but also catch the
viewer's attention, going beyond the screen and making him live the story with
the characters, even if just for a couple hours.The
Great Gatsby can be defined with one
adjective: it's pure vanity. A vanity that's supported by an amazing interpretation by
DiCaprio, which unfortunately is not able to save the viewer from the excessive
computer special effects, that were used to recreate scenes and settings.Especially
in the beginning, it feels like you're in a videogame: it's not a 3D movie (which I personally hate), here we're talking
about feeling like having to use a joystick to guide the characters all the way
to an unsurprising end. The only scene I found fun and ironic is the first
time Gatsby and Daisy meet: a flowery but embarrassing tea, a rare - if not
unique - moment to save.Props to DiCaprio, as always…after playing Mr. Calvin Candy in “DJango” by Quentin Tarantino, people who still had some doubts on his qualities as an actor,
now certainly have no more. On the other hand, Luhrmann should
reconsider his “manias of grandeur” (a budget worth 105 million
dollars!!!): you cannot always want to create a colossal; sometimes you need to
re-size your imagination…or didn't Gatsby teach him anything?
2stars for this movie…1 is all
for DiCaprio, cum Laude!
I hope you liked my
review dear readers,
See you in the next one. Love,
Cris
Sources: Wikipedia
P.S. you can subscribe to my blog just by
logging in with your Google account. Click on the box in the upper right of the
page, thanks!
Traduzione a cura di: Giulia
Macciò
Carey l'ho vista altalenante, a volte c'era e a volte no, insomma mi ha convinto a metà, cosa invece assoluta per DiCaprio, davvero spettacoloso.
RispondiEliminaLuhrmann invece è l'esibizionista Luhrmann, nel bene e nel male.
Grazie cara per aver letto e commentato!
Elimina