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Cari lettori,
Martin Scorsese porta sul grande schermo la storia di Jordan Belfort (interpretato da un
sempre elevato Leonardo DiCaprio che
ha vinto il Golden Globe come
miglior attore in un film commedia o musicale), giovane ragazzo che entra nel
mondo di Wall Street con il
desiderio e l’obiettivo di diventare ricco.
Istruito
da Mark Hannah (Matthew McConaughey), ottiene la licenza di broker il 19 ottobre
1987, il cosiddetto “Lunedì nero”, giorno in cui ci fu il più grave crollo
finanziario dopo il ’29. Incoraggiato dalla moglie, conscia che nella vita si
deve fare quello per cui si è portati, che renda felice, Jordan trova impiego a
Long Island in una mini società di brokeraggio in cui si vendono penny stock,
azioni di società semisconosciute vendute a pochissimo ma su cui la commissione
non è dell’1% come a Wall Street, ma ben del 50%.
Jordan
coglie l’occasione, fa quello che sa fare meglio, vende e guadagna. Guadagna
abbastanza da mettere in piedi una sua società, la Stratton Oakmont in cui ammaestra i suoi amici, tra cui Donnie (Jonah Hill), li plasma, li indirizza verso l’unico vero obiettivo:
la ricchezza. Viene presto definito dalla stampa “Il lupo di Wall Street”.
In
breve tempo la Stratton Oakmont diventa importante, imperiosa, imperiale e
Jordan capisce, sempre grazie alla moglie Teresa,
che i suoi clienti devono essere l’1% della società americana, i più
benestanti. Inizia così un circolo vizioso: si accalappiano i clienti con
azioni di società quotate e poi, una volta fidelizzati, gli si scaricano le
penny stock, “la merda” letteralmente.
Per
Jordan e i suoi amici inizia un altro circolo vizioso. La ricchezza permette i
migliori vizi: feste, alcool, droga, donne, cene da migliaia di dollari. Così
Jordan si separa dalla moglie e si risposa con Naomi (Margot Robbie, al
suo quarto film, la possiamo ammirare in tutta la sua bella nudità), fa due
figli, acquista un enorme yacht e una lussuosa dimora, lavora, guadagna, fa
festa.
Il
film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo libro di Jordan Belfort, è
una storia vera. Jordan e la sua società vennero prese di mira dall’FBI e, per
una serie di sfortunati eventi, il lupo di Wall Street venne arrestato e scelse
la stessa via di Henry Hill (Ray Liotta in “Quei bravi ragazzi”, 1990), altro soggetto Scorsesiano: vendere.
Scorsese
mette in scena la storia caotica di un uomo, della sua vita, del suo obiettivo
e della sua principale capacità. Capacità che lo accompagnerà per tutta la
vita, anche dopo una caduta pesante, che ha fatto crollare il suo impero.
Grazie
a un Leonardo DiCaprio come sempre all’apice, che racconta con empatia e
fervore allo spettatore la sua storia, il regista ci offre un ritratto senza
gloria e senza giudizio, ci regala l’esperienza di un uomo che ha capito cosa
voleva dalla vita e che non ha mai smesso di perseguire il suo obiettivo; ha
capito cosa sapeva fare e l’ha continuato a fare, per tutta la vita: “Vendimi questa penna”.
Anche
Scorsese ha capito cosa sa fare bene e lo fa con maestria dal 1969.
3 stelle ½.
Spero
la mia recensione vi sia piaciuta, al prossimo post,
Cris
Fonti:
Wikipedia
P.S.
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Dear readers,
Martin Scorsese is back on the big
screen with the story of Jordan Belfort (played by an
always amazing Leonardo DiCaprio, who won a Golden Globe for Best Actor -
Motion Picture Musical or Comedy), a young man who goes to Wall Street wanting and aiming
to become rich. Trained by Mark Hannah (Matthew McConaughey), he gets the broker
license on October 19th, 1987, the so-called "Black Monday", the second
biggest financial crash after 1929. Encouraged by his wife, who thinks
you need to do what you are good at and what makes you happy in your life,
Jordan goes to Long Island and finds a job in a small brokerage where they only
sell penny stock of mostly unknown companies; their price is really small, but
the commission is 50%, not 1% like in Wall Street. Jordan
takes this occasion and starts doing what he's good at: he sells and he earns
money. He earns enough money to create his own company, the Stratton Oakmont, where he trains his friends, like Donnie (Jonah Hill), he shapes them, he
directs them towards his only real goal: being rich. He soon earns the nickname
"The Wolf Of Wall Street". In a few months,
the Stratton Oakmont becomes important, huge, imperious, and
Jordan understands - thanks to his wife Teresa, once again - that his clients need to be the
1% of the American society, in other words: the richest ones. This is how the
vicious circle starts: they hook in the clients with stocks and, once they have
their fidelity, they fill them with penny stocks - the "shit",
literally. For Jordan and his friends there is another vicious
circle. Being rich also means the best vices ever: parties, alcohol, women,
dinners worth thousands of dollars. That's how Jordan divorces from his wife
and marries Naomi (Margot Robbie, at her fourth movie,
whom we can see her in her whole nudity), has two children, buys a huge yacht
and a luxury house; he earns money, he works, he parties. This movie is the screen adaptation of the homonymous novel by
Jordan Belfort, it's an actual, true story. Jordan and his company got picked
on by the FBI and, because of many unfortunate events, the Wolf of Wall Street
got arrested and chose the same option as Henry Hill (Ray Liotta in “Good Fellas”, 1990), another Scorsese movie: selling. Scorsese
portraits the chaotic life of a man, his life, his goal and his main ability.
An ability that will feature his whole life, even after a deep crash, that will
make his own empire fall. Through Leonardo DiCaprio - which is always
praiseworthy -, who tells us his story with empathy and fervor, the director
gives us a portrait without glory and without judgment. He shows us the
experience of a man that always knew what he wanted from life and who never
stopped fighting for what he wanted: "Sell me this pen". Scorsese
knows what he's good at as well, and he keeps doing that since 1969.
3 stars and ½.
I hope you liked my
review. See you in the next one,
Cris
Source: Wikipedia
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Traduzione a cura di: Giulia Macciò
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