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Cari
lettori,
Ridley Scott porta sullo schermo la prima
sceneggiatura originale di Cormac
McCarthy, scrittore del romanzo “Non
è un paese per vecchi” (da cui i mitici fratelli Coen hanno creato la pellicola omonima pluripremiata agli Oscar 2008), offrendo allo spettatore
una storia confusionaria sull’inevitabile natura famelica dell’essere umano, il
predatore più pericoloso.
Un
avvocato senza nome (emblema di un soggetto che non sa affrontare le difficoltà
e sfida con noncuranza un mondo sconosciuto e letale pur di mantenere il
livello del proprio status sociale) si fa coinvolgere in un traffico di droga
dal suo ex cliente Reiner (Javier Bardem, dalla mise
imbarazzante), con l’aiuto di un tramite, Westray
(Brad Pitt) che non si esime dal
mettere in guardia l’uomo di legge sulla via che ha scelto di intraprendere.
Il procuratore (un poco credibile Michael Fassbender), innamorato della bella e latina Laura (una sempre brava Penelope Cruz), è convinto di riuscire
a cavarsela di fronte a una realtà che, non solo non conosce, ma neanche
lontanamente sogna o possa immaginare.
A
completare il quadro c’è la vera protagonista, Malkina (un’azzeccata Cameron
Diaz anche se, inizialmente, il ruolo doveva essere affidato ad Angelina Jolie), fidanzata di Reiner;
una predatrice famelica (truccata e tatuata come un leopardo, nonostante i suoi
animali da compagnia siano due ghepardi) mossa, come ogni femmina, da un
sentimento di gelosia per un desiderio d’amore mai realizzato concretamente.
La
trama, come la storia di “Non è un paese per vecchi”, ha ad oggetto
un’occasione legata a un traffico di droga, un personaggio che non sa a cosa va
incontro e un soggetto (nel film dei Coen è Anton Chigurh, interpretato da Bardem, qui invece è Malkina) fuori
da ogni aspettativa, il cui pensiero non si può prevedere, le cui azioni si
farebbe fatica addirittura a inventarle,
talmente sono lontane da ogni concezione o fantasia umana.
Insomma,
il succo è sempre quello, solo che qui è la scrittura che manca. Il film appare
confuso e i discorsi retorici sono un po’ fine a se stessi, incalzano lo
spettatore verso il significato del film che però, proprio a causa della poca
chiarezza della trama, finisce per sfuggirgli se non ripensa con attenzione ai
momenti veramente importanti.
La
pellicola è dedicata alla memoria di Tony
Scott, fratello di Ridley e anch’egli regista (tra gli altri ricordo il
bellissimo “Revenge – Vendetta” del
1990 e “Una vita al massimo – True
Romance” scritto da Quentin
Tarantino e Roger Avary), morto
nel 2012 quando il film era in produzione.
Una
pellicola che ha del potenziale ma che non lo sfrutta a dovere.
2 stelle ½.
Spero
la mia recensione vi sia piaciuta, al prossimo post!
Cris
Fonti:
Wikipedia
P.S.
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Dear
readers,
Ridley
Scott is back on the big screen with
the first original screenplay by Cormac McCarthy, the
author of the novel “No Country For Old Men” (who
gave the Coen Brothers an
inspiration for the homonymous movie who won several Oscars in 2008), giving
the audience a messy storyline about the inevitable famished nature of every
man, the most dangerous predator ever. A nameless
lawyer (emblem of somebody who doesn't know how to face difficulties and
struggles with an unknown and lethal world in order to keep his social status)
gets stuck into a drug traffic together with am ex client of his, Reiner (Javier Bardem, and his embarrassing outfits), with the help of a means, Westray (Brad Pitt), who keeps reminding the
lawyer of the road he has taken. The counselor (the
not-so-credible Michael Fassbender), in love with the beautiful and Latin Laura (Penelope Cruz, that's always great), is convinced he will
be able to get by in front of a reality that, not only does he not know, but
it's way different from what he can imagine as well. Last but not
least, the real protagonist, Malkina (a
right-on-point Cameron Diaz, even if the
role was supposed to be played by Angelina Jolie), Reiner's
girlfriend. A ravenous vulture (made-up and tattooed like a leopard, even if
her pets are actually two cheetahs), moved - like every woman - by a jealousy
for a love that's never been real. The plot's main subject, like in
"No Country For Old Men", is drug trafficking, the protagonist is
somebody who doesn't know what he's going through and a character (in Coen's
movie Anton Chigurh, played by Bardem, here is Malkina instead) that's beyond any
expectation, whose thoughts are unpredictable, whose actions far from human
conceptions or fantasy. I mean, at the end it's
the same old story, but the writing is missing. The movie seems confused and
the rhetorical parts are a bit useless. They bring the viewer throughout the
whole movie, but since it's so confused, it's really difficult to understand if
you don't keep going back to the most important segments. The movie
is dedicated to Tony Scott, Ridley's brother, a director himself (among his movies, the
beautiful “Revenge”
from 1990 and “True Romance”, written by Quentin Tarantino and Roger Avary), who passed away in 2012 when they were directing the movie.
A film that has a potential, but that's not been used
properly.
2 stars and
½.
I hope you
liked my review. See you in the next one!
Cris
P.S.
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Traduzione a cura di: Giulia Macciò
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