sabato 23 maggio 2015

Youth - la giovinezza

Locandina - Image from Google Images


Cari lettori,

Paolo Sorrentino torna sul grande schermo con una pellicola che riscopre in parte il piacere della scrittura e regala allo spettatore “tutto ciò che abbiamo”…emozioni vissute dagli occhi e che restano nel cuore.


Fred Ballinger (un caro Michael Caine) è un direttore d’orchestra ormai ritirato che si concede un periodo di vacanza in un lussuoso hotel svizzero insieme alla figlia, sua collaboratrice e amica (una dolce Rachel Weisz) e al suo caro amico Mick (un indimenticabile Harvey Keitel), anziano regista alle prese con l’ultima opera della sua carriera, il suo “testamento”.
Come nel celebre (quanto arduo da leggere) romanzo di Thomas Mann, “La montagna incantata”, il protagonista troverà la compagnia di vari ospiti dell’hotel, ognuno alla ricerca di qualcosa; tra questi un giovane attore promettente ma ancora disorientato rispetto alla sua carriera (un bellissimo, mi sento di dire, Paul Dano).
La giovinezza e l’anzianità, il passato e il presente si fondono con armonia, senza lasciare che uno dei due sia il vero protagonista.
Sono gli artisti i protagonisti di questa pellicola, artisti che si nascondono, forse, che trovano rifugio in un luogo lontano e quasi surreale, che si guardano allo specchio per capire se c’è altro. Ma un’artista è tale naturalmente, intrinsecamente e, soprattutto, lo è per sempre. E così, vediamo un Maradona che si nasconde dietro a un peso eccessivo a un bastone di figura ma che colpisce una palla ripetutamente e con una passione e un talento che tutti conoscono; vediamo un regista che ammira ogni personaggio ideato  e che non vuole trascorrere nessun momento della propria vita senza un film da creare; così vediamo un giovane attore che capisce ciò che vuole trasmettere agli spettatori; una donna ferita che si rianima per uno sguardo goffo e gentile e un’attrice famosa e anziana (una mitica Jane Fonda) che commette l’azzardo di una vita; così vediamo un direttore d’orchestra e una padre che torna a essere protagonista e così, infine, ammiriamo un Sorrentino dolce e poetico che torna allo spettatore e al suo grande amore, il Cinema.

3 stelle ½

Fonti: Wikipedia


Dear readers,

Paolo Sorrentino is back on the big screen with a movie that gives the audience “everything we have”...emotions that we live through our eyes and treasure in our heart.
Fred Ballinger (a lovely Michael Caine) is a retired orchestra leader, on holiday in a luxury Swiss hotel with his daughter and coworker (a sweet Rachel Weisz), and his dear friend Mick (an unforgettable Harvey Keitel), an elderly director working on his last movie, his “testament”.
Like in the well-known (as well as hard-to-read) Thomas Mann's novel, “The Magic Mountain”, the protagonist will be sourrounded by many different hotel's guests, all of them looking for something different; for example, a young, promising actor, still confused about his future career (a beautiful – let me tell you – Paul Dano).
Youth and old age, past and present are mixed together with armony, without letting one or the other be the real focus.
The real protagonists of this movie are artists: they hide themselves in far away places, and look in the mirror to see if there's something else. But an artist is naturally an artist, and will always be one. We also see a Maradona hiding behind his obesity and a fake walking stick, but dribbling with a tennis ball with that passion and talent we all know; we see a director who loves every single character he has created, and who cannot imagine his life without a movie to work on; we see a young actor who finally understands what he wants his audience to get from him; a wounded woman who can finally live again thanks to a kind and goofy smile; and an old and famous actress (an incredible Jane Fonda) who takes the risk of her life. We finally see an orchestra leader and father who becomes a protagonist again, and we admire a sweet and poetic Sorrentino who is back to his audience and his one, true love: Cinema.

3 stars ½

Sources: Wikipedia

Traduzione a cura di: Giulia Macciò





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