mercoledì 13 marzo 2013

Argo

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Cari lettori,

vi propongo una “recensione flash” su un film che ha ottenuto molto successo quest’anno e che, grazie specialmente all’Oscar 2013 come “Miglior film”, è stato riproposto nelle sale cinematografiche milanesi nonostante sia già uscito in DVD.
Le regia è del bravo e, devo dire, maturo Ben Affleck che unendo competenza, capacità e un tema tanto americano, è riuscito a fare breccia sia ai Golden Globe sia agli Oscar 2013.
La pellicola merita: racconta dell’operazione “Canadian Caper” tra Stati Uniti e Canada, creata e portata a termine da Tony Mendez (autore anche dell’omonimo libro) per liberare 6 cittadini americani rifugiatasi nell’Ambasciata canadese durante la cd. “crisi degli ostaggi” a Teheran nel 1979.
Quello che ho apprezzato del film è sicuramente la maturità di Ben Affleck: la regia è precisa, il film scivola senza essere noioso, ti prende con una giusta dose di adrenalina, rendendo comunque consapevole fin dall’inizio lo spettatore del buon esito della difficile operazione; ottima la scelta del cast: quasi tutti attori minori (non grandi star) che colgono bene la parte e devono, elemento quasi divertente, recitare due volte nel film ( Mendez infatti finse che i 6 americani fossero membri di una squadra di operatori cinematografici recatesi a Teheran per valutare l’ambientazione; il titolo del film di fantascienza era proprio “Argo”).
Menzione a parte va ai grandissimi John Goodman e ad Alan Arkin che ha avuto anche una nomination all’Oscar come Miglior attore non protagonista.
La sceneggiatura è forte, adatta alla pellicola e infatti si è conquistata l’Oscar come Miglior sceneggiatura non originale (Chris Terrio).
Non manca neanche il lato personale, intimista del protagonista (interpretato dallo stesso Ben Affleck) che è combattuto tra il suo lavoro, complesso e gravato da forte responsabilità, e la situazione di crisi del suo matrimonio; un elemento da apprezzare che denota ancora una volta la finezza del regista.
Unico appunto è che Ben Affleck si è giocato un’ottima carta: il tema è prettamente americano, è un film fatto dagli americani per gli americani; un film che li elogia e li fa sentire orgogliosi,  patriottici in un periodo che, anche per loro e non solo per noi italiani, è di forte crisi.
A mio parere la scelta per l’Oscar come Miglior film poteva cadere su una pellicola diversa ma quando si tratta di “sentimento nazionale”  gli americani sono imbattibili.
3 stelle e ½!

Spero il mio post vi sia piaciuto, alla prossima!

Cris

Fonti: Wikipedia

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Dear readers,

this is gonna be a “flash review” on a really successful movie that, thanks to the 2013 Oscar for Best Movie, is now back in theaters, even if it’s out on DVD already.
It was directed by the great and – I have to admit it – mature Ben Affleck who, mixing his skills, capabilities and a strictly American theme, was able to be successful both at the Golden Globes and the 2013 Oscars. The movie is really worth it: it’s about the “Canadian Caperoperation between the USA and Canada, created and completed by Tony Mendez (who also wrote the homonymous book). He wanted to release 6 American citizens who sheltered in the Canadian embassy during the so-called “hostage crisis” who took place in Teheran in 1979.
Of course, what I loved about the movie is Ben Affleck’s maturity: he did a precise job, the movie goes on without being boring, it has the right amount of adrenalin – even if you know from the beginning that the story is gonna have a happy ending. The cast is amazing: they are all not-so-famous actors (they are not celebrities) that really did a great job acting “twice” (in fact, Mendez made them look like a team of cameramen in Teheran to value the setting for a movie, whose title would have been “Argo”).
I have to mention the amazing John Goodman and Alan Arkin, who was also nominated for an Oscar for Best Actor in a Supporting Role.
The screenplay is strong, perfect for the movie; in fact, it won the Oscar for Best Adapted Screenplay (Chris Terrio).
In this movie, there’s also a more personal and intimate side of the protagonist (who’s played by Ben Affleck): he’s torn between his job – difficult and with many responsibilities – and his wedding’s crisis. An important element that highlights the director’s great job once again.
The only downside: Ben Affleck played really safe. In fact, he chose a mainly American them, this is a movie made by the Americans for the Americans. This is movie who makes them feel proud and safe, patriotic even in a period of crisis – for us as well.
I think the Oscar for Best Movie could have been won by another movie, but when we talk about “national feelings”, the American do it best.
I give this movie 3 and a half stars!

I hope you liked this post, see you in the next one!

Cris.


Sources: Wikipedia

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Traduzione a cura di: Giulia Macciò



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