lunedì 21 marzo 2016

Ave, Cesare!

Locandina - Image from Google Images


Cari lettori,

i mitici fratelli tornano sul grande schermo, dopo la perla del 2013 “A proposito di Davis”, con una pellicola che è puramente e indissolubilmente Coen.


Una storia corale ambientata nella Hollywood anni ’50: Eddie Mannix (un peccaminosamente irresistibile Josh Brolin) è il capo produzione della casa cinematografica Capitol Pictures che sforna in continuazione film di successo per il suo amato pubblico di vari generi in voga all’epoca (dagli western, ai film acquatici, ai drammatici, ai film storici, fino ai musical); ogni cosa dipende da Eddie Mannix, lui è la soluzione ad ogni problema, la risposta ad ogni richiesta, il punto di riferimento degli attori, insomma…è uno che ci tiene al proprio lavoro.
E così, quando un giorno l’attore principale (un azzeccato George Clooney) dell’opera dell’anno “Ave, Cesare!” scompare in circostanze misteriose, Eddie Mannix non può che mettersi all’opera per ritrovarlo; con l’aiuto di un giovane attore western (un davvero mirabile Alden Ehrenreich) e risolvendo nel frattempo vari problemini di produzione e non solo, il nostro eroe riuscirà nella sua impresa?
La trama è poca cosa, non è quello che conta di questo film. Ancora una volta i Coen fanno un film perché amano il Cinema, raccontare una storia è solo il pretesto per raccontarla in un certo modo, visivamente soprattutto.
Lo spettatore ride, si diverte, conosce o riscopre uno spaccato di Cinema che non si vede più, gioca a entrare nell’intimo della produzione e dell’ambiente di un sistema che ormai si è modificato e viene qui nostalgicamente (forse) rimpianto con un sorriso.
Oggi si crea la notizia, una volta la si celava, si teneva nascosto il carattere burbero di un’attrice dolce ed elegante come un fiore raro sullo schermo (una perfetta Scarlett Johansson in una sequenza da ricordare e che vale l’intera pellicola), un’amicizia tra due giovani attori, l’inserimento nelle sceneggiature di ideologie politiche, una promessa infranta alla moglie.
I Coen ci regalano uno spaccato meraviglioso di una Hollywood che non c’è più, unendo come sempre con maestria unica ironia, intrattenimento, parola e visione, performance di attori uniche (una lode ancora ad uno dei più grandi interpreti degli ultimi tempi, Channing Tatum), significati politici e sociali che non voglio nemmeno cogliere perché quello che conta quando si tratta di Cinema, alla fine, è guardare, ridere e sognare.
Sogni d’oro a occhi aperti cari lettori!

3 stelle ½

Cristina

Fonti: Wikipedia


Dear readers,

the legendary brothers are back on the big screen after their 2013 masterpiece “Inside Llewyn Davis” with a work that is 100% Coen.
A choral story set in the Hollywood of the 1950s: Eddie Mannix (a compelling Josh Brolin) is the head of physical production at Capitol Pictures that produces various hit movies for its beloved followers (Western, Drama, Historical, Musical); here everything depends on Eddie Mannix, he is the solution to every problem, the answer to every request, the actors’ landmark, a man who really cares about his job.
So, when his “Hail, Caesar!” main actor (an appropriate George Clooney) suddenly disappears, Eddie Mannix has no choices but to look for him; with a young Western actor’s help (a wonderful Alden Ehrenreich) and solving production problems meanwhile, will our hero succeed in his aim?
The plot is a poor one, but it is not the important thing here. Once again the Coens make a movie just for Cinema’s sake, to tell a story is just the perfect excuse for telling it a certain way, first of all visually.
People laugh, have fun, meet or rediscover a piece of cinema that is not available anymore, they pretend to enter the intimate of a changed system that is here (maybe) regretted with a smile.
Nowadays the scoop is especially created, but before they used to keep the scandalous behaviors of the stars (like a perfect, sweet and elegant Scarlett Johansson, in an unforgettable sequence that is worth the entire movie), as well as the presence of political ideas, out of the scenes.
The Coens give us a wonderful piece of a Hollywood that does not exist anymore, mixing with their usual mastery, irony, entertainment, unique actors’ performances (a praise to one of the major performers of our times, Channing Tatum) and political and social meanings that I do not want to catch because in Cinema to watch, laugh and dream is the only thing that counts.

Sweet dreams dear readers!

3 ½ stars

Cristina

Sources: Wikipedia


Traduzione a cura di: Sara Segalini



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