lunedì 4 novembre 2013

Sole a catinelle

Locandina - Image from Google Images

Cari lettori,


Chezzo Zalone torna al cinema, ancora diretto da Gennaro Nunziante, e il suo obiettivo è sempre quello di far divertire il suo pubblico nonostante il fatto che, nella realtà di oggi sempre più vicina a quella mostrata in pellicola, ci sia ben poco di cui ridere.

Quello che non manca a Zalone sono però l’autoironia e un punto di vista non scontatissimo, come al contrario ci si potrebbe aspettare.
Nel film Checco è un giovane marito e padre che vuole ottenere quel livello di ricchezza che gli permetta di avere gli oggetti alla moda tipici di ogni medio borghese italiano che si rispetti; i numerosi parenti gli faranno ottenere il premio di “venditore dell’anno” dall’azienda di aspirapolveri che rappresenta, ma un mix di assegni postdatati e di fidi di società di finanziamento farà presto cadere in miseria l’ingenuo Checco e la sua famiglia, la moglie Daniela (minacciata di licenziamento dalla fabbrica in cui lavora) da cui si separa e l’intelligente e adorabile figlio Nicolò. Ciò che però Checco non perderà mai è l’ottimismo, il “sole a catinelle”.
Anche quando il figlio ottiene una pagella encomiabile con tutti dieci e Checco, in mutande, deve mantenere la promessa di regalargli “una vacanza da sogno” come ricompensa, il casuale incontro con Lorenzo, bimbo affetto da mutismo selettivo, e con sua mamma Zoe, una ricca ereditiera, sarà l’occasione giusta per rendere felice il piccolo Nicolò e riscattare anche se stesso.
Zalone ottiene il suo intento, adempie al suo dovere di comico, ci fa ridere con questa pellicola, una risata a volte pulita, a volte amara. Vengono presentati una carrellata di “soggetti”, dagli psicologi strapagati che non capiscono una sega dei loro piccoli pazienti, ai radical chic benpensanti ma col cash, fino all’italiano medio che insegue un sogno costruito ad arte in una realtà che non promette quasi più nulla.
Il lieto fine però c’è e giustamente. L’ottimismo è d’obbligo.
Unica nota è che non so quanta della gente in sala fosse veramente convinta e contenta del quadro dipinto da Zalone nella pellicola…in fondo, guardarsi allo specchio, non è sempre piacevole.


2 stelle ½ per questo film! Approvo.


Spero la mia recensione vi sia piaciuta, al prossimo post,


Cris


Fonti: Wikipedia



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2 commenti:

  1. Ciao,
    ho visto il film l'altra sera e, a seguito di alcune critiche, ci tengo a fare due considerazioni. Il film è stato un successone nello scorso week-end, multisala stracolmi di gente, e, nonostante ciò, un regista teatrale ha criticato negativamente con un articolo su un giornale milanese. La critica era improntata sul basso livello di cinema italiano e, soprattutto, sulla considerazione del fatto che fosse lo specchio dell'Italia oggi, cioè se gli italiani riempiono le sale vuol dire che sono così, come il film. Io invece penso, sì non è un capolavoro di Fellini, ma è comunque una commedia incredibile che funziona e fa divertire. Il messaggio poi è chiarissimo, l'ottimismo è alla base della vita. Ciliegina sulla torta è la scena finale, vera, pura, un errore di ripresa che viene inserito come buono nel film, tramandato allo spettatore senza alcun filtro il senso di verità.

    Massimo

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