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Cari lettori,
Paul Greengrass porta sullo schermo la storia vera di Richard Phillips, capitano della nave
da carico Maersk Alabama che nel 2009 venne attaccata da quattro pirati
somali in acque internazionali. Basato sull’autobiografia dello stesso
Phillips, il film è adrenalinico al punto giusto e la tensione non lascia mai
lo spettatore, insieme a un punto di vista che va ineluttabilmente a virare man
mano che la trama prosegue.
Phillips (Tom Hanks) è un bravo capitano, un
brav’uomo prima di tutto: ha una famiglia che ama molto e un lavoro importante
ottenuto con anni di impegno; conscio del rischio del suo incarico, al primo
avvistamento di due scafi sospetti, mette in allerta l’equipaggio per un
possibile attacco di pirateria e chiede aiuto alla Marina americana.
Dalla sua parte, il
capitano pescatore/pirata Muse (Barkhad Abdi) deve portare ai suoi capi
una aspettata refurtiva e coltiva anche il sogno di andare in America,
precisamente a New York e comprarsi un’auto. Andrà sì in America ma per una via
dolorosa e con un arrivo ben lontano dai suoi sogni.
L’America non
abbandona i suoi uomini, fa di tutto per riportali vivi a casa, nella grande patria,
compreso fingere una negoziazione con uomini pronti a tutto per rispettare i
compiti impartiti da altri capi/signori, con uomini pescatori le cui acque sono
razziate di pesci dagli stessi americani che gli distribuiscono poi viveri e
rifornimenti con grandi navi merce come quella guidata dal capitano Phillips.
Se all’inizio si è
incondizionatamente dalla parte dell’America (dalla parte del capitano
Phillips, soprannominato dai pirati/pescatori “Irish” e del suo equipaggio lo si è fino alla fine), mano mano che
la storia prosegue si comprende l’ineluttabilità di una situazione amara e
ingiusta, portata a una triste conclusione da uno stato che non ammette
sconfitte.
Importante è il
confronto tra il discorso di Phillips a sua moglie all’inizio del film, sulla
difficile situazione che i giovani si trovano ad affrontare oggi per trovare
lavoro e una buona posizione, e la situazione di uno dei pescatori/pirati: un
adolescente che per portare a casa qualche soldo e un po’ di rispetto è pronto
a rischiare la propria vita.
Muse ripete spesso
al capitano Phillips prima al tempo futuro, poi al passato, che tutto andrà
bene, che tutto sarà facile e nessuno si farà male; lui otterrà il denaro e
tutti saranno salvi perché: “E’ solo buisness”. Ahimè è proprio questo il problema.
3 stelle meritate per questo film.
Spero la mia
recensione vi sia piaciuta, al prossimo post!
Con affetto,
Cris
Fonti: Wikipedia
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Dear readers,
Paul Greengrass brings to
the screen the true story of Richard
Phillips, the captain of the cargo ship Maersk Alabama which in 2009
had been attacked by four Somali pirates in international seas. Based on Phillips’ autobiography, the film has
adrenaline to the right point and tension never leaves the viewer, together
with a point of view that rotates as long as the plot goes on. Phillips (Tom Hanks) is a good captain, first of
all a good man: he has a family he really loves and an important job reached
through years of hard work; conscious of the risk of his office, at the first
sighting of two suspicious boats he warns the crew of the possibility of a
pirate attack and asks the U.S. Navy for help. On the other hand the captain
fisherman/pirate Muse (Barkhad Abdi) has to bring to his
bosses an expected swag and he also
pursues the American dream, he wants to go to New York City and buy a car. He
will certainly go to America, but in a painful way and the arrival will be far
away from his dreams. America does not abandon its men, it does everything in
order to take them back home alive, in the big homeland, even pretending a
negotiation with some important men who are ready to do anything to respect the
orders given by other bosses/masters, with fishermen whose seas are plundered
by the same Americans who, later, distribute them provender and supplies with
big cargo ship like the one conducted by captain Phillips. If at the beginning
the viewers unconditionally support the American side ( you are on captain
Phillips, called “Irish” by
pirates/fishermen, and his crew’s side until the end ), as long as the story
goes on we will understand the
unavoidability of a bitter and unfair situation, taken to a sad conclusion by a
state which does not admit defeats. Important
is the comparison between Phillips’ speech to his wife at the beginning of the
film, about the currently difficult situation that young people have to cope
with in order to find a job and a good position, and one of the
fishermen/pirates’ situation: an adolescent who, to gain some money and respect,
is ready to risk his own life. Muse often repeats to captain Phillips, first in
future then in past tense , that everything will be all right, that everything
will be easy and nobody will be hurt; he will obtain the money and everybody
will be safe because “ it’s only business”.
Well, that is the real question.
3 stars for this
film.
I hope you liked my review, see you in the next post!
With love,
Cris.
Sources: Wikipedia
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Traduzione a cura
di: Sara Segalini
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