mercoledì 13 novembre 2013

Captain Phillips - Attacco in mare aperto

Locandina - Image from Google Images

Cari lettori,

Paul Greengrass porta sullo schermo la storia vera di Richard Phillips, capitano della nave da carico Maersk Alabama che nel 2009 venne attaccata da quattro pirati somali in acque internazionali. Basato sull’autobiografia dello stesso Phillips, il film è adrenalinico al punto giusto e la tensione non lascia mai lo spettatore, insieme a un punto di vista che va ineluttabilmente a virare man mano che la trama prosegue.

Phillips (Tom Hanks) è un bravo capitano, un brav’uomo prima di tutto: ha una famiglia che ama molto e un lavoro importante ottenuto con anni di impegno; conscio del rischio del suo incarico, al primo avvistamento di due scafi sospetti, mette in allerta l’equipaggio per un possibile attacco di pirateria e chiede aiuto alla Marina americana.
Dalla sua parte, il capitano pescatore/pirata Muse (Barkhad Abdi) deve portare ai suoi capi una aspettata refurtiva e coltiva anche il sogno di andare in America, precisamente a New York e comprarsi un’auto. Andrà sì in America ma per una via dolorosa e con un arrivo ben lontano dai suoi sogni.
L’America non abbandona i suoi uomini, fa di tutto per riportali vivi a casa, nella grande patria, compreso fingere una negoziazione con uomini pronti a tutto per rispettare i compiti impartiti da altri capi/signori, con uomini pescatori le cui acque sono razziate di pesci dagli stessi americani che gli distribuiscono poi viveri e rifornimenti con grandi navi merce come quella guidata dal capitano Phillips.
Se all’inizio si è incondizionatamente dalla parte dell’America (dalla parte del capitano Phillips, soprannominato dai pirati/pescatori “Irish” e del suo equipaggio lo si è fino alla fine), mano mano che la storia prosegue si comprende l’ineluttabilità di una situazione amara e ingiusta, portata a una triste conclusione da uno stato che non ammette sconfitte.
Importante è il confronto tra il discorso di Phillips a sua moglie all’inizio del film, sulla difficile situazione che i giovani si trovano ad affrontare oggi per trovare lavoro e una buona posizione, e la situazione di uno dei pescatori/pirati: un adolescente che per portare a casa qualche soldo e un po’ di rispetto è pronto a rischiare la propria vita.
Muse ripete spesso al capitano Phillips prima al tempo futuro, poi al passato, che tutto andrà bene, che tutto sarà facile e nessuno si farà male; lui otterrà il denaro e tutti saranno salvi perché: “E’ solo buisness”. Ahimè è proprio questo il problema.

3 stelle meritate per questo film.

Spero la mia recensione vi sia piaciuta, al prossimo post!

Con affetto,

Cris

Fonti: Wikipedia

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Dear readers,

Paul Greengrass brings to the screen the true story of Richard Phillips, the captain of the cargo ship Maersk Alabama which in 2009 had been attacked by four Somali pirates in international seas. Based on Phillips’ autobiography, the film has adrenaline to the right point and tension never leaves the viewer, together with a point of view that rotates as long as the plot goes on. Phillips (Tom Hanks) is a good captain, first of all a good man: he has a family he really loves and an important job reached through years of hard work; conscious of the risk of his office, at the first sighting of two suspicious boats he warns the crew of the possibility of a pirate attack and asks the U.S. Navy for help. On the other hand the captain fisherman/pirate Muse (Barkhad Abdi) has to bring to his bosses an expected  swag and he also pursues the American dream, he wants to go to New York City and buy a car. He will certainly go to America, but in a painful way and the arrival will be far away from his dreams. America does not abandon its men, it does everything in order to take them back home alive, in the big homeland, even pretending a negotiation with some important men who are ready to do anything to respect the orders given by other bosses/masters, with fishermen whose seas are plundered by the same Americans who, later, distribute them provender and supplies with big cargo ship like the one conducted by captain Phillips. If at the beginning the viewers unconditionally support the American side ( you are on captain Phillips, called “Irish” by pirates/fishermen, and his crew’s side until the end ), as long as the story goes on we will  understand the unavoidability of a bitter and unfair situation, taken to a sad conclusion by a state which  does not admit defeats. Important is the comparison between Phillips’ speech to his wife at the beginning of the film, about the currently difficult situation that young people have to cope with in order to find a job and a good position, and one of the fishermen/pirates’ situation: an adolescent who, to gain some money and respect, is ready to risk his own life. Muse often repeats to captain Phillips, first in future then in past tense , that everything will be all right, that everything will be easy and nobody will be hurt; he will obtain the money and everybody will be safe because “ it’s only business”.  Well, that is the real question.

3 stars for this film.

I hope you liked my review, see you in the next post!

With love,

Cris.

Sources: Wikipedia

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Traduzione a cura di: Sara Segalini






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