sabato 15 febbraio 2014

A proposito di Davis

Locandina - Image from Google Images

Cari lettori,

i fratelli Joel e Ethan Coen creano una favola amara di pura poesia e regalano allo spettatore  dagli occhi sinceri, un’emozione senza pari.

1961New York. Llewyn Davis è un giovane cantante folk del Greenwich Village. Non compone e canta per passatempo, né per una passione sia pur radicata. Compone e canta perché è un musicista, perché, semplicemente, non potrebbe fare altro.
Ha composto un disco da solista, “Inside Llewyn Davis” che non ha riscosso molto successo; aveva un partner che ha scelto il modo meno commerciale di suicidarsi, gettandosi dal George Washington Bridge, “Uno si getta dal Brooklyn Bridge, tradizionalmente” (un fantastico caratterista John Goodman). Quello che rimane a Llewyn sono solo la sua chitarra, una canzone non nuova “Se non è nuova non invecchia mai, è una canzone folk”, il suo carattere diretto e senza mezzi termini, un giro di “amici” da cui passare le notti tra un’esibizione al Gaslight Cafe e l’altra e il suo vero e naturale talento.
E’ la storia di un’artista che si ritrova a barcamenarsi, in compagnia di un gatto senza nome (ricordate “Colazione da Tiffany”?) simbolo della sua stessa vita, in un ambiente come quello artistico in cui si è assolutamente coscienti che non è il talento che conta, ma il solito vecchio circolo composto da creazioni commerciali, favori di vario genere “Io mi sono scopato solo Jean” e quell’odioso e inutile vanto di “conoscenza artistica”.
E così, Llewyn va a Chicago e fa un’audizione di fronte a Bud Grossman con una lieve speranza che questi sappia apprezzare ciò che sentirà, ma la risposta è amara e consapevole “Non ci vedo soldi (…) vuoi un consiglio? Rimettiti col tuo partner”, “E’ un buon consiglio”, risponde uno stanco Llewyn, senza più neanche la voglia di spiegare più nulla a nessuno.
I fratelli Coen, un duo (appunto) meraviglioso, regalano un film che parla di un musicista (vagamente ispirato alla vita di Dave Van Ronk) e della sua arte ma, come ben può capire chiunque abbia una passione mista a sangue per la pellicola, parla del cinema e degli stessi Coen, ormai affermati anche a livello commerciale (mi chiedo però a quanti spettatori il film sia veramente piaciuto o l’abbiano semplicemente capito…solo due nomination all’Oscar infatti) ma che hanno nell’anima l’arte della pellicola e l’avrebbero comunque, anche se non fossero al punto in cui si trovano ora.
Perché quando si prova quello che Llewyn prova per la musica o quello che i fratelli Coen o qualsiasi ragazzo innamorato prova per il cinema, nulla potrà deviare il loro cammino anche a costo di una vita di miseria, in cui quasi nessuno saprà apprezzare.
E così Llewyn torna sui suoi passi, come quel gatto che era fuggito, si era ferito ma poi è ritornato a casa… questo è un “Au revoir” e non un addio.
Arrivederci alla prossima creazione dei fratelli Coen.

4stelle e ½.

Spero la mia recensione vi sia piaciuta, al prossimo post,

Cris

Fonti: Wikipedia

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Dear readers,

The Coen brothers create a bitter fairy tale full of poetry, and give the viewers a unique mix of emotions. 
1961, New York. Llewyn Davis is a young folk singer from the Greenwich Village. He does not sing and write as a hobby, or because he's passionate about it. He does it because he's a musician, and he could not be doing anything else. 
He has made a solo album, “Inside Llewyn Davis”, which didn't have a huge success; he had a partner, who chose the least commercial way possible to commit suicide - from the George Washington Bridge. "Traditionally, people choose the Brooklyn Bridge" (an amazing John Goodman). What Llewyn is left with is just his guitar, an old song - "If it's not new, it never gets old, it's a folk song" -, his honest and direct personality and his group of "friends", with whom he spends the nights, among his performances at the Gaslight Cafe and his natural talent. 
This is the story of an artist that needs to survive, together with a nameless cat (do you guys remember "Breakfast at Tiffany's"?): it's the symbol of his own life, in an environment - the world of arts - where you perfectly know what really matters is not talent, but the same old stuff. Commercial creations, different kinds of favors ("I only slept with Jean”) and that annoying and useless showing off your "artistic knowledge".  
So Llewyn goes to Chicago and auditions in front of Bud Grossman, hoping he will appreciate what he sees. But the answer is bitter: "I don't see how I would make money out of it (...) do you want a piece of advice? Get back with your partner”, “It's a nice piece of advice”, answers a tired Llewyn, who doesn't feel like explaining anything to anyone, anymore. 
The Coen brothers, an amazing duo (once again), give us a movie about a musician and his art (vaguely inspired from Dave Van Ronk's life); but anyone that has a slight passion for cinema can understand it is also about movies and Coens themselves. They are now a commercial vibe to them (I wonder how many people genuinely liked the movie, or actually understood it...indeed it got only two Oscar nominees), but deep in their souls still remains their art; and it'd still be there even if they weren't where they are now.
Because when you feel what Llewyn feels for his music, or what the Coen brothers or any guy that has fallen in love with the world of cinema feels, nothing will stop you; even if your life will turn out to be miserable, and nobody will appreciate you. 
So Llewyn gets back, like that cat that had gone away, got injured and came back home...it almost sounds like a "Au revoir" and not a goodbye.  
See you with the next Coen brothers' creation. 

4 stars and ½.

I hope you liked my review. See you in the next one,  

Cris

Sources: Wikipedia

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Traduzione a cura di: Giulia Macciò



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