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Cari lettori,
Sofia Coppola, al suo quinto lungometraggio, riconferma una finezza di stile che ormai la contraddistingue e dipinge, in silenzio, i giovani semi di una società autocondannata a indossare solo il velo dell’apparenza.
Ispirato a fatti realmente accaduti, il film racconta la storia di alcuni giovani adolescenti di Hollywood che, un po’ per gioco, un po’ per pigrizia, un po’ per assoluta mancanza di definizione della propria personalità, entrano in un circolo vizioso la cui trasgressione principale è rubare oggetti di lusso, simbolo di “potere” e di celebrità, nelle case (non si sa perché praticamente incustodite) di alcuni vip.
Marc, un ragazzo solo, durante il suo primo giorno in una nuovo liceo viene avvicinato dalla sgamata e intraprendente Rebecca; al loro legame (non definibile amicizia) si uniscono presto Chloe, Nicki (Emma Watson) e Sam, tutti attratti in modo atrocemente triste dalla necessità di omologarsi non a una realtà, ma a un modello fatuo da copertina.
Ciò che colpisce della pellicola è il distaccamento con cui la regista presenta la storia; lei non giudica ma dipinge silenziosamente una situazione che non può trovare espiazione o soluzione perché alimentata dalla stessa società che apparentemente la condanna (emblematica a riguardo l’ultima scena in cui Nicki è ospite in un talk show) e protetta da genitori vuoti e volontariamente ciechi (come la madre di Nicki). Non c’è neanche una scena di sesso; anche la trasgressione ha ormai mutato forma, plasmandosi anch’essa su modelli patinati e privi di ogni significato.
Artistiche e esemplificative sono le scene girate a rallentatore (seppur non eccessivo) e accompagnate da una base sonora quasi apatica, in cui i ragazzi si guardano allo specchio, incapaci di vedere oltre la forma e anche una scena in cui dopo aver fatto un colpo, i giovani si recano in un locale e ballano, ridono, saltano e il ritmo della musica si alza, cresce, cresce, cresce senza mai esplodere: come la loro gioia, che cresce ma non arriva mai all’apice della felicità perché alimentata da pura fatuità.
Un film che all’apparenza può sembrare commerciale e scontato (specialmente dal trailer) e che invece si rivela un elevato dipinto di una saggia artista.
Brava Sofia,
3stelle ½ per questo film!
Spero la mia recensione vi sia piaciuta, al prossimo post, con affetto,
Cris
Fonti: Wikipedia
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Dear
readers,
Sofia
Coppola,
with her 5th movie, reconfirms her fine style that has always made
her famous. She silently portraits teenagers, sons of a society
that's auto-condemned to wear just the appearance's veil.
Inspired
from actual events, this movie is about some Hollywood teenagers
that, a little bit for fun, a little bit out of laziness, a bit even
because of their undefined personalities, get into a vicious circle
whose main transgression is robbing luxury items - symbol of "power"
and celebrities - from some VIP's houses (unbelievably unguarded).
Marc,
a lonely boy, during his first day in a new high school, is
approached by the sharp and resourceful Rebecca (we
cannot call them friends, though); they
soon get joined by Chloe, Nicki (Emma
Watson)
and Sam,
all appallingly and sadly attracted by the need to conform not to a
reality, but to a vacuous cover model.
What
strikes me the most about the movie is the detached way the director
used to present us the subject; she never judges, but silently
portraits a situation that cannot find atonement or a solution,
because it's fomented by the same society that looks like it's
condemning it (in regard to this, there's a quite emblematic scene,
where Nicki is a talk show's guest) and protected by empty parents
which are specially blind (like Nicki's mom). There's not even a sex
scene; even transgressions are now something new and different,
shaped like glossy and meaningless models.
During
the artistic and exemplifying slow-motion (not too slow) scenes
- paired
with an apathetic soundtrack - the teenagers look at themselves in
the mirror, but they are not able to go beyond the shape of things.
Even during a scene in which, after a robbery, they go to a club and
dance, laugh, jump: the music gets louder and louder, but never
explode; just like their happiness, that grows bigger and bigger but
never reaches the top, because it's stocked by pure vanity. A
movie that might look too commercial and predictable (especially
because of the trailer), but it's actually a high-level portrait made
by a wise artist. Well done, Sofia,
3stars
and ½ for
this movie!
I
hope you liked my review, see you in the next one. Love,
Cris
Sources: Wikipedia
Traduzione
a cura di: Giulia
Macciò
P.S.
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